Luigi Datome, classe ’87, si racconta a 360 gradi. La pallacanestro è l’argomento alla base del libro, senza però ricadere in quei tecnicismi che impedirebbero ai più di appassionarsi a questa lettura. Datome riesce infatti a presentare il basket in una forma semplice e accessibile, e lo usa per raccontarci la sua storia.
In Gioco come sono (Rizzoli), si parla di pallacanestro, ma soprattutto si parla di un uomo che, come tanti altri, ha passioni, valori, difficoltà da affrontare e punti di vista che vuole condividere con i suoi lettori. Prima ancora di essere un giocatore di basket di fama internazionale è un ragazzo come tanti altri, nato in un paesino della Sardegna da una famiglia di albergatori.
In questo suo primo libro Luigi rivela in ogni pagina una parte di sé tramite la narrazione delle esperienze sportive. I capitoli non seguono una linea temporale, ma ciascuno racconta un paragrafo importante della sua vita: attraverso le tappe della carriera, si può seguire la sua crescita personale, da quando ancora bambino giocava a scuola, fino all’uomo che è diventato oggi con tutte le vittorie e le sconfitte che porta orgogliosamente sulle spalle.
Luigi racconta la sua quotidianità, le sue passioni e i suoi sfoghi: l’amore per la chitarra, le passeggiate per Istanbul, la fidanzata, le partite vinte e quelle perse, le decisioni che cambiano la vita e le ripercussioni negative o positive che hanno avuto su di lui o su familiari e amici, gli scherzi, i litigi, la stima per gli allenatori, le superstizioni, il suo rapporto con i social e con i fan, la sua famiglia, i valori trasmessi dai genitori, l’amore per la sua Sardegna, i periodi bui e quelli di luce più piena.
Leggendo la storia di Luigi ci si appassiona anche alla pallacanestro e si rimane ispirati perché lo sport insegna tanto: a non mollare mai, ma anche a stare al proprio posto. Datome lo racconta con passione, con le parole giuste, quelle che emozionano, ispirano e a volte fanno sorridere. Spesso non ci rendiamo conto che coloro che noi vediamo come campioni, dietro gli schermi hanno vite simili alle nostre, con la differenza che qualcosa o qualcuno li ha portati al successo. Ma per nessuno è mai stata facile questa strada, e anche per Datome gli ostacoli non sono stati pochi, a partire dalla sua altezza fuori dalla norma fin da bambino.
“Per diventare qualcuno ricordati che non sei nessuno. Per diventare qualcuno rimani il Luigi di adesso.”
Francesca Cornaggia
© Riproduzione Riservata