Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba

“Lui chi era? Il vuoto al centro”

“Il digiunatore”  (Ponte alle Grazie) di Enzo Fileno Carabba, un titolo, una parola per identificare un uomo, un personaggio poliedrico: Giovanni Succi.

Nasce a Cesenatico nella metà dell’Ottocento da una famiglia benestante di commercianti marittimi che in pochi anni diventa povera. Fin da bambino rimane affascinato da quella nutrita schiera di saltimbanchi scesi dalle carovane che arrivano dal Paradiso Terrestre capaci di acrobazie, trucchi e resistenze oltre la ragione.

Ben presto parte per l’Africa mosso da ambizioni commerciali e politiche, al fine fallimentari. A causa di uno scontro con una mandria di bisonti viene salvato da uno stregone che lo guarisce dalla malaria attraverso il primo digiuno lungo quaranta giorni, come Gesù, S. Francesco e Pitagora.

La trasformazione è in atto: si sentirà invulnerabile perché avvertirà in sé l’anima del leone come la voce della nonna che lo guiderà per il resto della vita.

Risalirà in Egitto per poi rientrare in Italia per continuare a viaggiare per il mondo.

Perché a Roma un digiunatore è un ciarlatano da controllare a vista, prigioniero in gabbia, mentre in America crea business?

Non lo sa, non esisteva una rapida comunicazione. Era efficace quella orale tramandata dai saltimbanchi come lui. Voci di popolo. Era il digiunatore invincibile, portava con sé il misterioso elisir.

Ma chi era davvero Giovanni Succi?

Forse è riduttivo definirlo un digiunatore anche se per lui era una questione di vita o di morte.

Si potrebbe aggiungere uno spiritista, un socialista, un missionario, un profeta, un esploratore, un esibizionista, uno scrittore, un oratore… un uomo del “futuro”.

Una freccia lanciata verso l’obbiettivo”

Era pazzo ma di quelli sani. In manicomio ci andò più volte adattandosi fintanto da vivere con entusiasmo all’interno di un variegato microcosmo umano “ai limiti”.

E se scopriste che le idee socialiste nate in Romagna arrivarono nella lontanissima Russia grazie a lui? Difficile è anche credere che influenzò Freud, Kafka e che ancora oggi beviamo e fumiamo le sue ricette segrete.

Ma quali altri personaggi famosi dell’epoca si celano in questa sorprendente biografia? Ci sono aneddoti curiosi, forse romanzati che lasceranno increduli anche i più scettici. E le donne che ruolo occupano?

Giovanni Succi: l’uomo dai baffoni a manubrio, un personaggio pirandelliano, un uomo semplice.

Monikat

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